
Ogni mattina esco a camminare in compagnia del mio cane. Si tratta di passeggiate lunghe un’ora o un’ora e mezza, durante le quali mi piace anche farmi leggere ‘da altri’ , nelle mie cuffie, storie e insegnamenti di mio interesse.
Tra i miei preferiti ci sono i discorsi di Lama Michel (maestro buddhista di tradizione tibetana) che è solito tenere degli insegnamenti per i suoi discepoili nei quali attualizza la saggezza del Dharma calandola nella vita e nelle questioni rilevanti delle società contemporanea.. Un maestro davvero polifico perché su youtube si possono trovare centinaia di ore di insegnamenti.
In uno dei suoi insegnamenti Lama Michel stava ricordando il suo maestro Lama Ganchen, con il quale era solito scherzare sul numero a quattro cifre di ‘amici molto stretti’ ai quali quest’utlimo era legato. Molti gli chiedevano come facesse ad avere così tanti amici ‘cari’ e lui rispondeva che dipendeva dalla sua attitudine a relazionarsi con la parte migliore delle persone.
Mi è piaciuta molto questa frase, e ho lasciato che mi rimanesse impigliata da qualche parte nel profondo, fino a quando non ho iniziato a comprenderla oltre il suo significato puramente letterale. Fino a quando, cioè, non ho iniziato a intendere nella pratica quotidiana, e attraverso il cuore, cosa essa volesse dire.
Di ogni persona possiamo facilmente vedere gli aspetti negativi e positivi. Pensiamoci. Ma nel momento in cui noi ci relazioniamo con la parte migliore del prossimo entrambi ne trarremo beneficio. Gli altri, che si sentiranno accolti, riconosciuti e apprezzati per le loro qualità; noi che impareremo ad arricchirci e godere di quanto di meglio gli altri hanno da offrirci.
Si tratta di un’attitudine da coltivare con cura.
